Archive for the 'Pesce' Category

Prawn and spinach curry

prawn and spinach curry

prawn and spinach curry

Technically speaking this is a bit of a cheat as I didn’t make this curry. It was my youngest son Tom who cooked it for me when I went to visit him. I honestly couldn’t believe how good it was hence I am sharing the recipe with you! I am so glad that both my sons are interested in cooking (and good at it) as it’s such a useful skill to have, whether you are male or female.  I always encouraged them to watch/help me while I was cooking when they were little. Something must have rubbed off then! :-) I will definitely have a go at it myself in the very near future as it was delicious (trust me). I am not sure where the recipe comes from but here it is. By the way  please note Tomik’s baby sister- Tomik being the china salt dispenser cat which always makes its appearance in my pictures-. Here you have the stripey purple version of it, which was a present from me to my son after my trip to Budapest a few years ago. Candi has the third one (the black and white one). Continue reading ‘Prawn and spinach curry’

L’aringa in pelliccia. Seljodka pod  šuboj

Cosa si porta dalla Russia un’italiana golosa? Caviale, vodka, storione e šampanskoe? No di certo, anche se qualche scatolina di caviale rosso ci scappa (quello nero mai, non bisogna mangiarlo, a parte il prezzo, bisogna lasciarli nascere questi storioni). Io mi porto dolcetti (cioccolatini “Ottobre rosso”, pomadka e zefir vari), ma soprattutto fegato di merluzzo (per l’orrore dei più) e aringa. Sì: aringa, la regina delle chiacchierate in cucina, la compagna dei bliny poveri, quando il caviale è finito, il viatico verso un altro sorsetto di vodka, l’amabile che va d’accordo con tutto, patate, smetana, cetriolini, mazzi di aneto e altre erbette verdi, cipolline dolci e meno dolci.

L’aringa che si trasforma in una dama di gran classe e per le feste, a Capodanno in particolare, si riveste di pelliccia.

Lo so che le aringhe non hanno bisogno di pellicce con questo caldo. Ma si tratta del mio piatto russo preferito, la mangerei tutti i giorni e con l’aringa che mi ha comprato Ženja (“ehi, Candi, non vorrai comprare l’aringa già sfilettata e disliscata, ma lo sai che lo fanno con l’acido?”) e che mi sono portata sottovuoto in valigia da Mosca non potevo non provarci. Mi perdonino tutte le massaie russe e tutti i culturi di filologie gastronomiche varie. Ho tentato di essere precisa, ma mi sono anche concessa licenze quasi imperdonabili. Per esempio, ho usato la barbabietola già cotta al forno. Qui da noi non si trova facilmente cruda. E comunque per la prima volta me la sono fatta a casa. E gli altri non sono nemmeno scappati. L’hanno mangiata (a parte l’allergico di casa). Ed è perfino piaciuta.   

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Carpaccio di baccalà e aiolì

Ehilàaa!!! Là fuori… eccomi qui! Assenza  da casa lunghissima, superlavoro, un ministero impazzito, pigrizia blogghesca, goffaggine tecno-fotografica, perdita del cavetto che unisce macchina e computer, tirchieria che mi impedisce di ricomprarlo perché l’ho perso stando sul divano di casa ed è impossibile che sia sparito così…

Insomma, ho le ricette e non ho le foto, ho qualche foto ma ho dimenticato la ricetta… E così i giorni passano e la povera Lucina blogga e fatica galleggiando sola nell’etere.

Allora ecco questo post tutto dedicato a lei, senza foto della ricetta. Foto che esiste, peraltro, nella macchina ed era ancor più lucinesca perché il baccalà era andato a riempire i bagels fatti con la ricetta di Lucina. Buonissimi, come già detto e ridetto.

Ho pensato a questa ricetta di baccalà passeggiando per il mercato di Barcellona, la Bouqueria, insieme a Lucina: l’ho visto su un bancone e mi sono ricordata che un nostro caro mi aveva detto che era una cosa che nella sua famiglia si è sempre fatta. Così ho pensato di rifarlo per lui e accompagnarlo con l’aiolì perché lui ama molto l’aglio ed è un abbinamento classico.

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Insalata di riso rosso all’orata e alle fave

 

E adesso un pausa leggera dopo tutti quei dolciumi! Con questo caldo spopolano le insalate di riso e io sono sempre alla riceva di un’alternativa giusta per chi non ama cetriolini e sottaceti vari, visto che in famiglia non sono molto apprezzati. Ecco questa idea che mi è venuta per finire un po’ di orata avanzata e usare le erbette che ho seminato a primavera.

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Baked sea bream with fennel and onion

baked sea bream with fennel and onion

I am blogging this  über healthy recipe to counter balance the very indulgent ones we have been sharing recently. We seem to favour cakes and all manner of sweet, and may I add unhealthy, delights on our blog but not as many main courses (meat/fish, etc). I wonder why that is. :-) Anyway this particular dish can’t be accused of being “bad” for you or fattening so here I am promoting it to our little group of foodie friends. An interesting thing to report here is that I had NO idea what the Italian word for sea bream was when I embarked on the idea of cooking it. I had had sea bream in restaurants before, of course, but had no idea what the Italian word for it was. In truth something linguistically very peculiar has been taking place with fish ever since I moved to this country many many years ago. Namely, I know the English- Italian translation of many bog standard fish (like salmon, trout, sole, cod, etc.) but navigate a little further afield (in the world of the sea bream, sea bass, red snapper and such like) and I’m totally and utterly lost. Clueless in fact! Continue reading ‘Baked sea bream with fennel and onion’

Polpette di salmone e avena

Dal momento che da un po’ di tempo in qua in casa nostra si parla spesso di Svezia e affini, mi è venuto in mente di associare il salmone con l’avena tanto usata in quelle lande nordiche. E così ho fatto queste polpette che prendono la loro consistenza dall’avena invece che dal pane ammollato.

 

Ingredienti

400 gr di filetto di salmone

5 cucchiai di fiocchi di avena

1 cipolla media

1 uovo

un po’ di buccia di limone non trattato gratuggiata

1 manciatina di foglioline di basilico

La preparazione non richiede grandi spiegazioni: tutto nel mixer azionato a impulsi, a tratti in modo da lasciare la trama un po’ grossolana. Farne delle palline, schiacciarle un po’ e disporle in una padella antiaderente calda e unta di olio, farle cuocere finché sono belle dorate e servire calde.

Gravlax o gravad lax ovvero il salmone NON affumicato

Ecco cosa riposava nel frigo durante il weekend. Questo modo svedese (o meglio scandinavo) di preparare il salmone che si usa moltissimo anche in Russia (malosol’nyj, leggermente salato). In Svezia, dice Laura, si mangia accompagnato da patate e da una salsa apposita senapata (cfr. Ikea), in Russia, cosa che preferisco (ma sono di parte) con burro e bliny (i pancake russi o le loro crepes, vedete voi, a me paiono più simili ai pancake, ma si potrebbe discutere all’infinito) e smetana (panna acida). Ho sperimentato diversi modi e ora che ho trovato il mio mi sembra incredibile che sia così facile e non l’abbia mai fatto prima. Oltretutto mi piace di più del salmone affumicato. Basta aspettare, il lavoro lo fanno il sale e il tempo. Continue reading ‘Gravlax o gravad lax ovvero il salmone NON affumicato’

Carpaccio di polpo

Al supermercato vendono delle buste, tipo quelle del salmone affumicato, con delle fette sottilissime di polpo. Sono abbastanza care, quando il polpo invece non lo è. Ecco il semplice modo di prepararsi questo piatto, perfetto per l’estate, da soli. Per venirne a capo ho girato un po’ per i blog, preso consigli di qua e di là, ma sono soprattutto debitrice alla brava Manuela di La via delle spezie, anche se ho usato il mio solito metodo di cottura del polpo che non prevede acqua. Continue reading ‘Carpaccio di polpo’

Spaghetti con le vongole e gli asparagi

Ah le vongole, mi piacciono un sacco. Forse la mia riserva di ferro preferita. Più delicate delle cozze (e anche più comode da pulire), non la fanno da padrone come le cugine arancioni e stanno bene con varie verdure. Il binomio con gli asparagi dunque è venuto da solo.  Adesso inizia il tempo degli asparagi (finora venivano dal Perù, massimo produttore di asparagi del mondo che non li consuma per niente!!!) e la nostra Terry delle fragole ha cominciato a raccoglierli. Così per il prossimo mese, asparagi in quantità. Preparatevi, o meglio, postatemi qualche ricettina a cui siete affezionati, se vi va. Continue reading ‘Spaghetti con le vongole e gli asparagi’

Alici marinate

 

Le alici pronte per essere pulite

 

Vale la pena farsi da sé quei bei pescetti crudi sbiancati che si vedono in tutte le rosticcerie. Costano pochissimo (mentre preparate sono molto care), sono un pesce “sostenibile” non in pericolo di estinzione e da buon pesce azzurro forniscono un’apprezzabile dose dei ormai famosi Omega non-so-che-numero. Pulirli non è il dramma che parrebbe a un primo sguardo. Si prende la testa  con una mano e con l’altra mano il corpo. Con un colpo deciso si tira la testa verso il basso in modo da eliminare insieme anche le interiora. Delicatamente poi si tira in giù la spina e la si toglie. E’ più difficile da spiegare che da fare. Io accendo la radio su un programma gradito e mi ci metto, andando lenta in una quindicina di minuti si pulisce un kg di alici senza problemi. Se siete disperati ci sono sempre parecchi video in rete. Continue reading ‘Alici marinate’