Cosa si porta dalla Russia un’italiana golosa? Caviale, vodka, storione e šampanskoe? No di certo, anche se qualche scatolina di caviale rosso ci scappa (quello nero mai, non bisogna mangiarlo, a parte il prezzo, bisogna lasciarli nascere questi storioni). Io mi porto dolcetti (cioccolatini “Ottobre rosso”, pomadka e zefir vari), ma soprattutto fegato di merluzzo (per l’orrore dei più) e aringa. Sì: aringa, la regina delle chiacchierate in cucina, la compagna dei bliny poveri, quando il caviale è finito, il viatico verso un altro sorsetto di vodka, l’amabile che va d’accordo con tutto, patate, smetana, cetriolini, mazzi di aneto e altre erbette verdi, cipolline dolci e meno dolci.
L’aringa che si trasforma in una dama di gran classe e per le feste, a Capodanno in particolare, si riveste di pelliccia.
Lo so che le aringhe non hanno bisogno di pellicce con questo caldo. Ma si tratta del mio piatto russo preferito, la mangerei tutti i giorni e con l’aringa che mi ha comprato Ženja (“ehi, Candi, non vorrai comprare l’aringa già sfilettata e disliscata, ma lo sai che lo fanno con l’acido?”) e che mi sono portata sottovuoto in valigia da Mosca non potevo non provarci. Mi perdonino tutte le massaie russe e tutti i culturi di filologie gastronomiche varie. Ho tentato di essere precisa, ma mi sono anche concessa licenze quasi imperdonabili. Per esempio, ho usato la barbabietola già cotta al forno. Qui da noi non si trova facilmente cruda. E comunque per la prima volta me la sono fatta a casa. E gli altri non sono nemmeno scappati. L’hanno mangiata (a parte l’allergico di casa). Ed è perfino piaciuta.
Ingredienti
150 gr di aringa sfilettata e deliscata
150 gr di barbabietola
150 gr. di carota pulita
150 gr. di patata sbucciata
1 mela sbucciata e a fettine sottili
80 gr di cipolla bianca
maionese
Cuocio patate, carote e barbabietola (io quest’ultima l’ho presa già cotta) a vapore finché cotte ma belle ferme. Le grattugio ognuna separata.
Taglio le aringhe a pezzetti.
Sbuccio e grattugio la mela.
Grattugio la cipolla, la ricopro di acqua bollente, lascio riposare 10 minuti e scolo bene bene schiacciando.
Inizio con gli strati. Nel piatto di portata (piatto) faccio una base di patata, spalmo di maionese. Metto sopra l’aringa e spalmo di maionese. Strato con la cipolla, poi strato di carota, spalmo di maionese, poi strato di mela, spalmo di maionese, strato di barbabietola. Ci si può sbizzarrire con decorazioni tra fettine di uovo sodo e maionese.
Ehi Candi avevi per caso i gatti degli aeroporti che ti seguivano?? Ah ah! Beh sono contenta che tu abbia cominciato a cucinare con la barbabietola. Qui è una verdura che si trova anche cruda e che ho scoperto solo negli ultimi anni. Ero convinta che non mi piacesse . Adesso come puoi vedere dalle ricette che ho bloggato la uso abbastanza spesso. Confesso che con l’aringa ho avuto un’esperienza poco piacevole quando ero incinta e da allora non l’ho mai più toccata. Bisogna metter il tutto nel frigo per qualche ora per curiosità ?
Sì brava, meglio lasciare riposare in frigo qualche ora, anche se non è proprio indispensabile. L’aringa nella valigia non è la cosa più strana e olezzante che ho portato avanti e indietro da Mosca e di gatti, no, non ne ho notati questa volta. W la barbabietola che ho scoperto piacermi solo recentemente anche io.