I FINALLY got round to using the spätzle maker that my German friend Beate had kindly given me (see picture below for what it looks like). After literally YEARS! HURRAH! Better late than never,eh? Good things come to those who wait, and all that! Anyway, I can see I will be using it again real soon as it was really a very straightforward and simple affair. What are spätzle? They are a German/Austrian speciality. Basically they are little gnocchi (dumplings) made with flour, eggs and water. Uneven, worm shaped pasta, basically. You make the mixture, then you put it in what looks like a potato press and squeeze it on top of a pan of boiling water. They cook instantaneously as they drop in the water. Traditionally they are eaten with a cheese and fried onion sauce. I made the spinach version. I thought they were very tasty and easy. I simply dressed them with a sage and butter sauce and sprinkled them generously with grated parmesan. Delicious! The recipe comes from the Giallo Zafferano blog, slightly adapted. Continue reading ‘Spinach spätzle’
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Eccoci qua con la seconda pun/portata della cena di Meret. La nostra OGGI DICIOTTENNE figlia svizzera (but CHILD FOR EVER). Anche questa volta si tratta di uno stufato, ma se il primo era tipico di Zurigo questo è di Basilea. Giusto così, visto che Meret è di Zurzach, ridente paesino termale del’Argovia, proprio in mezzo tra Zurigo e Basilea. Va rigorosamente servito con i Knöpfli.
Iniziamo da loro, allora, che sono più brigosi… Non sono tagliati a mano come altri tipi di gnocchetti diffusi nel centro Europa ma con il loro impasto morbido vengono lasciati cadere a goccia nella pentola dopo essere passati da una sorta di grattugia sormontata da un cilindro che passa su e giù e li trancia. Si trova dappertutto in Tirolo, nel resto d’Italia nei buoni casalinghi. E lassù, Lucina?
Continue reading ‘La cena svizzera di Meret. II puntata: Baslergschnätzlets e Knöpfli’
Ok, questa NON è una ricetta svizzera, ma sarà ben servito a qualcosa passare sette mesi in Italia. I ragazzi di Intercultura hanno speso qualche domenica tutti insieme a spadellare in italiano. Meret ha ripetuto l’esperimento a casa con gran successo. La zucca sta uscendo dalle nostre dispense, ma visto che la primavera stenta a venire, possiamo ancora indugiare per un po’ su questi piatti invernali: voglia di crogiolarsi ancora per un po’ al calduccio, in casa. Continue reading ‘I gnocchi di zucca di Meret’
Orba da sempre da lontano, ci ho sempre visto benissimo da vicino. Ora sarà l’età (presbite o rimbambita, chissà) ma a causa di una (s)vista stavo combinando un bel disastro. Il famigerato giorno dei 3 compleanni in famiglia stavo preparando la terza torta che torta non era ma una cascata di bignè. La pasta choux per i bignè è una cosa semplice e che dà molta soddisfazione e così mi sono messa a farla a cuor leggero. Solo che leggendo male la ricetta bisunta che uso da anni sono partita facendo bollire il doppio dell’acqua necessaria e, naturalmente NON me ne sono accorta prima di buttare la farina e fare l’impasto (a breve posterò la vera ricetta). E così mi sono trovata con una massa appiccicosa e informe invece che la mia elastica pasta choux. Tra l’irritato e lo sconfortato mi sono messa a fare un altro impasto nell’ansia di non arrivare a totalizzare il numero di torte promesse. Non so perché non ho buttato il misfatto, mi piangeva il cuore… E così, un po’ per tirchieria, un po’ perché non volevo darla vinta alla pattumiera ecco come l’ho rimediato.
NB. La parola “serendipità” mi si associa inevitabilmente con la culinaria, che spesso è metafora della vita. La mia prima esperienza serendipica è stata con una panna montata troppo sbattuta (ero un po’ nervosetta) e trasformatasi in un saporito, pannoso panetto di burro. Continue reading ‘I misfatti si possono rimediare… Un piccolo caso di serendipità’
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