I am blogging this über healthy recipe to counter balance the very indulgent ones we have been sharing recently. We seem to favour cakes and all manner of sweet, and may I add unhealthy, delights on our blog but not as many main courses (meat/fish, etc). I wonder why that is. Anyway this particular dish can’t be accused of being “bad” for you or fattening so here I am promoting it to our little group of foodie friends. An interesting thing to report here is that I had NO idea what the Italian word for sea bream was when I embarked on the idea of cooking it. I had had sea bream in restaurants before, of course, but had no idea what the Italian word for it was. In truth something linguistically very peculiar has been taking place with fish ever since I moved to this country many many years ago. Namely, I know the English- Italian translation of many bog standard fish (like salmon, trout, sole, cod, etc.) but navigate a little further afield (in the world of the sea bream, sea bass, red snapper and such like) and I’m totally and utterly lost. Clueless in fact! Continue reading ‘Baked sea bream with fennel and onion’
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Ecco cosa riposava nel frigo durante il weekend. Questo modo svedese (o meglio scandinavo) di preparare il salmone che si usa moltissimo anche in Russia (malosol’nyj, leggermente salato). In Svezia, dice Laura, si mangia accompagnato da patate e da una salsa apposita senapata (cfr. Ikea), in Russia, cosa che preferisco (ma sono di parte) con burro e bliny (i pancake russi o le loro crepes, vedete voi, a me paiono più simili ai pancake, ma si potrebbe discutere all’infinito) e smetana (panna acida). Ho sperimentato diversi modi e ora che ho trovato il mio mi sembra incredibile che sia così facile e non l’abbia mai fatto prima. Oltretutto mi piace di più del salmone affumicato. Basta aspettare, il lavoro lo fanno il sale e il tempo. Continue reading ‘Gravlax o gravad lax ovvero il salmone NON affumicato’
Vale la pena farsi da sé quei bei pescetti crudi sbiancati che si vedono in tutte le rosticcerie. Costano pochissimo (mentre preparate sono molto care), sono un pesce “sostenibile” non in pericolo di estinzione e da buon pesce azzurro forniscono un’apprezzabile dose dei ormai famosi Omega non-so-che-numero. Pulirli non è il dramma che parrebbe a un primo sguardo. Si prende la testa con una mano e con l’altra mano il corpo. Con un colpo deciso si tira la testa verso il basso in modo da eliminare insieme anche le interiora. Delicatamente poi si tira in giù la spina e la si toglie. E’ più difficile da spiegare che da fare. Io accendo la radio su un programma gradito e mi ci metto, andando lenta in una quindicina di minuti si pulisce un kg di alici senza problemi. Se siete disperati ci sono sempre parecchi video in rete. Continue reading ‘Alici marinate’
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