Per fortuna c’è Lucina! Accidenti sto trascurando il blog in modo vergognoso. E sarà sempre peggio, visto che domani parto per le mie settimane russe e sarò un po’ qui e un po’ là. Fino a metà settembre niente cucina, poca Internet, ma incontri, seminari, tanto Tolstoj, Puškin e Volga, Volga, Volga…
Per farmi perdonare e per salutarvi per un po’, posto questa tortina in mezzo a valigie da strizzare, regalini (quasi tutti alimentari) da stipare e relazione del seminario ancora da correggere.
Se una amica va in Provenza e ti porta un sacchetto di lavanda da cucina profumatissima, qualcosa ci devi fare. Già penso a un risotto che ho assaggiato in Svizzera, ma in casa avevo della ricotta di pecora da godere e così ecco qua la torta. La lavanda mi piace molto in cucina, l’unica accortezza è stare molto attenti alle dose. Il rischio-saponetta è in agguato. Grazie Elena!!!
Ingredienti
per la pasta frolla
300 gr di farina
1 cucchiaio di rum
100 gr di burro
150 gr di zucchero
1 pizzico di lavanda
1 pizzico di sale
1 uovo
1/2 bustina di lievito vanigliato
per il ripieno
300 gr di ricotta di pecora
2 uova (albumi a neve)
1 pizzico di lavanda
50 gr. zucchero
per caramellare
50 gr. di zucchero
100 gr di acqua
1 pizzico di lavanda
Preparo la pasta impastando tutti gli ingredienti velocemente nel mixer. Ne faccio una palla e la metto una mezzora in freezer. Intanto faccio il ripieno unendo in una crema gli ingredienti incorporando per ultimi delicatamente gli albumi montati a neve.
Mattarello la pasta per foderare una teglia 20 cm di diam. dal fondo movibile (ricoperto di carta da forno), curando di dare una bella forma ai bordi (io faccio così: il fondo lo ricopro con un cerchio di pasta, ai bordi destino 1/3 della pasta, ne faccio un salamino e poi lo posiziono sul bordo della teglia).
Verso il ripieno sulla pasta e metto il tutto una mezzora in frigo. Scaldo il forno si scalda a 180°. Cuocio per 35-40 minuti, controllo che sia ben dorata e sforno. Poi preparo per caramellare la torta. Faccio cuocere a fuoco gagliardo zucchero, acqua e lavanda. Quando si sta caramellando, cioè il composto è tutto una bolla e comincia a raddensarsi, prima che diventi marroncino però, spengo e velocemente spennello la torta. Servo ben fredda. Nella foto si vede che mi si è un po’ rovinata perché per metterla sul piatto di portata l’ho girata con un altro piatto e un pezzetto di crosticina (prima di caramellare) è rimasta su quel piatto. Pazienza!
Non ti preoccupare Candi! Ci sono qui io a cucinare e postare! Va’ tranquilla in Russia!
Beh, confesso di non avere mai provato a cucinare con la lavanda proprio per paura dell’effetto saponetta di cui parli. Ma se tu mi garantisci che è buona bisognerebbe provarla! Io un po’ di lavanda ce l’ho in giardino. Non ho neanche bisogno delle amiche che vanno in Provenza….:-)
Come si dice da voi: just a hint!