Monthly Archive for gennaio, 2016

Focaccia simil-ligure: tentativo numero uno

2016-01-10 20.50.16

Ecco qui. Finalmente ci ho provato. E senza il minimo diritto.  Neanche una goccia di sangue ligure, solo tanto affetto per posti pieni di ricordi: gli esami di maturità alla luce di una lampada a gas, i giochi in spiaggia dei bambini, gli amici e i cugini, la prima traduzione importante…

E la focaccia c’era sempre. Alla mattina prima di colazione, a mezzogiorno in spiaggia o comprata di corsa correndo al treno per fare gli esami a Milano.

Te la portavano anche i parenti di ritorno, se tu eri rimasta a casa. Ma perché non ha mai lo stesso sapore mangiata altrove?

Qual è il segreto? In Internet c’è un’abbondante letteratura. Dalle mitiche sorelle Simili (a cui devo tanto, ma non la semieretica presenza dello strutto) ai mille blog che ne parlano. Scomuniche, guru, trucchi e consigli. C’è da perderci testa e pazienza.  E allora questo è il mio sunto, la mia semplificazione, la mia personale riduzione facilmente accessibile di cotanta scienza. Migliorabile certo, ma per la mia famiglia un buon punto di partenza.

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Pasta with cavolo nero, ricotta and pancetta

pasta with cavolo nero, ricotta and pancetta

pasta with cavolo nero, ricotta and pancetta

Can you believe that now you can buy cavolo nero (literally: black cabbage) here in the North of England? For those who don’t know what it is: it’s a cabbage with a longish, knobbly, blackish  sort of leaf, very common in Tuscany. I confess I had never cooked with it before but apparently it’s packed full of minerals and vitamins and really good for you. I made this simple pasta dish not so long ago and was really quite pleased with it. Mind you, I made the mistake of not getting rid of the woody stalk which of the cabbage which was rather hard and chewy. Next time I would only use the leaves. I found the recipe on the Giallo zafferano blog. Continue reading ‘Pasta with cavolo nero, ricotta and pancetta’

Torta allo sciroppo d’arancia e mandorle ricoperta di cioccolato (se si vuole)

DSC_0147E adesso sembra una competizione! Da settimane avevo lì in bacheca la bozza di questa torta da postare e adesso Lucina ne posta una simile!!! Ma diversa! Dunque se volete provare un confronto, una variazione sul tema torta d’arance e mandorle. Ecco qui la seconda, una sua versione mediorientale e cioccolatata per di più (ma si può benissimo evitare la glassa al cioccolato). L’ho tratta dal bellissimo libro di Ottolenghi-Tamimi Jerusalem, scritto  da un ebreo e un arabo che celebrano la cucina della loro città e le loro tradizioni comuni. Nel libro la torta è pensata per le clementine, ma è detto che si può fare con quello di arancia, cosa che ho fatto, riproponendomi di provare anche la versione clementina. Dicono che si conserva a lungo (se coperta), ma noi l’abbiamo finita subito. L’idea di imbevere una torta con uno sciroppo mi è sempre piaciuta moltissimo.

NB. A proposito di tradizione ebree, musulmane e cristiane, anche la cottura a bagnomaria (usata per la glasse) le ricorda. Maria la Profetessa (per la leggenda Miriam la sorella di Mosè ed Aronne) era una dotta alchimista vissuta tra il primo e il terzo secolo dopo Cristo che inventò quel metodo di cottura per i suoi esperimenti (Balneum Mariae). Siamo un po’ tutte alchimiste (o streghe) quando cuciniamo!

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