Archive for the 'Ricette in Italiano' Category

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Gingerino

L’estate non arriva ma posto lo stesso una bibita fresca.

Ho preso questa ricetta dal sito di M’ama Food, un catering solidale della cooperativa Farsi prossimo dove s’intrecciano la fantasia, l’esperienza e l’abilità culinaria di donne dei più disparati paesi. Hanno un menu davvero variegato e interessante e la cucina diventa un luogo d’incontro e la possibilità di lavorare per persone in difficoltà. Io ho modificato un po’ la ricetta e adattato questa bevanda ai nostri usi, rendendola più morbida. La versione originale è tipica del Senegal ma è diffusa in molti paesi anche perché le virtù vitaminiche e antiossidanti dello zenzero sono apprezzate da molti popoli.

Dopo averla fatta (e bevuta) mi sono solo pentita di averne prodotto solo un litro. La prossima volta raddoppierò le dosi.

Ingredienti

2 hg di radici di zenzero fresche da sbucciare

100 g di zucchero mascobado (o comunque di canna)

2 cucchiaini d’acqua di fiori d’arancio

1 limone

 Lavare le radici di zenzero e spellarle. Lasciar macerare in frigo  in 1 l d’acqua fredda per due giorni. Filtrare e mettere sul fuoco con lo zucchero. Spegnere quando lo zucchero si è completamente sciolto, aggiungere il limone e l’acqua di fior d’arancio.   Mettere in frigorifero, servire freddissimo.

Eton mess

Eton mess

What a peculiar name for a sweet, don’t you think? Translated in Italian this would be “il pasticcio di Eton“. Hardly a recommendation in truth!  So who or what is Eton? I hear the Italian people ask…Well, it’s one of the most famous public schools in the UK.  And by the way,  be aware of a false friend  here. “Public school” doesn’t mean “state school” (= scuola pubblica in Italian). It means “private school”. Eton is in fact, one of the oldest, most traditional, exclusive and expensive boarding schools for boys in England. Many famous people went there, including the current Prime minister David Cameron….But what has a public school got to do with the sweet? Easily answered: apparently it is  traditionally served on 4th June at Eton College’s annual cricket game against the pupils of Harrow School.  And now let me tell you exactly what this “mess” is….: it’s basically a Pavlova gone wrong, in other words a mixture of whipped cream, crushed meringues and strawberries (but there are variations using other soft fruits), all folded together. As to the meaning of its name there are several theories out there, which I won’t go into, as life is too short (go on Wikipedia if you are interested). Whatever its origins it is an easy dessert to put together and rather yummy, particularly if you make your own meringues which, ladies and gentlemen, I DID! In that respect it’s an ideal way to use unwanted egg whites. Continue reading ‘Eton mess’

Panna cotta al rabarbaro. Laura in cucina

   E così mentre me ne sto tranquilla a Mosca, quando meno me l’aspetto ricevo una mail dalla mia dolce bambina: “la cucina di casa è aperta anche senza di te :)”. Ecco cosa succede a far le donne emancipate che vanno in giro per il mondo. Chi va via perde il posto all’osteria. Morto un re se ne fa un altro. La mia cucina ha un’altra eroina che addirittura prepara le foto per il blog.

Ho davanti a me due vie:

1. la regina cattiva e cercare al più presto un cacciatore

2. far buon viso a cattiva sorte e godermi la nuova dolce vita che mi si prospetta in famiglia

Intanto che ci penso faccio il mio dovere e posto la ricetta e la foto speditemi da Laura. Continue reading ‘Panna cotta al rabarbaro. Laura in cucina’

Semifreddo veloce ai lamponi con salsa di pistacchio e cioccolato bianco

Spesso è la spinta cromatica che ti ispira. A volte è la pigrizia: non vuoi uscire, vuoi fare un dolcetto e devi usare quello che c’è a portata di mano.

Questa volta è la somma delle due. Volevo un dolcetto colorato per una seratina con Meret ma non avevo voglia/tempo di uscire. Ecco quel che è venuto fuori. Il verde, dunque, NON è pesto!!!

 

Ingredienti

Per il semifreddo

100 gr di lamponi surgelati

200 gr. di zucchero

250 gr. di ricotta

Per la salsa

200 gr di cioccolato bianco a pezzetti

200 gr. di pistacchi sgusciati

30 gr. di burro

 

Inizio preparando il semifreddo: frullo tutti gli ingredienti e li metto un’oretta in freezer (se di più mescolo ogni tanto)

Poi sciolgo il cioccolato fondente a bagnomaria con il burro, trito i pistacchi e li incorporo al cioccolato.

Ecco tutto. Servo il semifreddo inaffiato dalla salsa a piacere.

Crostata doppio cioccolato

Questa ricetta viene da un vecchio post di un blog che frequento ogni tanto, Vaniglia, ma è tanto vecchia che non sono più riuscita a trovarla. Comunque, avendola fatta più volte, me l’ero appuntata e modificata. Ora non so più, infatti, fin dove arrivano le mie modifiche e fin dove è la ricetta originale. Non è difficile, ha solo lunghi tempi di riposo. La cosa bella di questa crostata è l’idea della crosta croccante di cioccolato subito dopo la frolla e prima del morbido della crema. E’ una cosa che si può applicare a tante altre crostate, anche con la frutta come feci qui. L’altro giorno l’ho fatta per una vendita di beneficienza ed è andata via subito!

Continue reading ‘Crostata doppio cioccolato’

Piadina mediorientale

  Oh gli orrori della fusion! Anatema sui miscugli che se ne infischiano della filologia gastronomica!! Eppure, qualche volta girellare per il mondo culinario può darci idee e suggerire qualcosa di nuovo che poi nelle nostre cucine nostrane lieviterà e prenderà forme tra l’usuale e l’insolito. A me piace molto curiosare in un bellissimo sito di cucina libanese che mi aperto un mondo di profumi, colori e ricette accurate. E così lì ho rubato un modo per fare le polpette, il delizioso sapore acidulo della melassa di melograno (che mi compravo sempre a Mosca, la narsharab azera e che adesso ho scoperto poter trovare in qualsiasi minimarket arabo o di prodotti mediorientali), mille usi per il pistacchio e tante altre cose buone. Questa mia contaminazione parte dalle pie di carne Damascus style, la cui ricetta originaria (fatta con l’agnello) trovate qui. Ed ecco una libera interpretazione da mamma lombarda. Continue reading ‘Piadina mediorientale’

Marmellata di mandarini e semimisfatto di cedri

Quest’anno ho fatto due marmellate con due agrumi diversi dai soliti aranci. Mandarini e cedri. Quella di mandarini è venuta perfetta. Quella di cedri che ho un po’ improvvisato, senza scegliere e seguire un metodo rigoroso, è rimasta un po’ liquida. Ben mi sta. Il profumo però dei cedri si è conservato e credo che tra qualche mese non ci dispiacerà poi tanto impiastricciarci le mani per farci una bella fetta di pane e marmellata.

Quindi posto quella di mandarini, l’anno prossimo, o il prossimo invio di cedri dalla Sicilia, riproverò con più diligenza. 😉 (tra parentesi, non lo sapevo ma i cedri si mangiano in insalata e sono deliziosi.  Tagliati sottili con un avocado, olio e sale  sono molto piaciuti). Continue reading ‘Marmellata di mandarini e semimisfatto di cedri’

Torta salata di catalogna, pere e pecorino

Sono sempre alla ricerca di una pasta brisèe o simile che mi soddisfi senza usare troppo burro e che usi qualche farina alternativa per variare. Questa con un po’ di farina di riso e con il formaggio magro cremoso mi ha molto soddisfatto. Poi la si può riempire nei soliti o insoliti modi.

Questa volta ho riempito la pasta con la catalogna che ho pulito, fatto bollire in acqua salata per 10 minuti, sciacquato in acqua fredda (per farle perdere l’amaro) e fatto appassire per un’altra decina di minuti con un po’ di olio e aglio. L’ho poi messa su un disco fatto con la metà della pasta steso il più sottile possibile, ci ho messo sopra il pecorino a fettine e poi una pera tagliata sottile. Ho ricoperto con l’altra metà della pasta e infornato a 180° per 35-40 minuti.

Ingredienti per la pasta

50gr burro

200 gr formaggio cremoso

100gr farina 0

100 gr. farina di riso

1 cucchiaino di sale

2 cucchiaini di bicarbonato di sodio

Ho messo tutto nel mixer e ho azionato il minimo indispensabile per formare una palla di pasta che poi ho messo in frigo almeno per un’ora, meglio di più. Quando il ripieno è pronto, stendo i due dischi, confeziono la torta e poi rimetto nel frigo per un’altra mezzoretta. Più rimane fredda meglio.

 

 

Carpaccio di baccalà e aiolì

Ehilàaa!!! Là fuori… eccomi qui! Assenza  da casa lunghissima, superlavoro, un ministero impazzito, pigrizia blogghesca, goffaggine tecno-fotografica, perdita del cavetto che unisce macchina e computer, tirchieria che mi impedisce di ricomprarlo perché l’ho perso stando sul divano di casa ed è impossibile che sia sparito così…

Insomma, ho le ricette e non ho le foto, ho qualche foto ma ho dimenticato la ricetta… E così i giorni passano e la povera Lucina blogga e fatica galleggiando sola nell’etere.

Allora ecco questo post tutto dedicato a lei, senza foto della ricetta. Foto che esiste, peraltro, nella macchina ed era ancor più lucinesca perché il baccalà era andato a riempire i bagels fatti con la ricetta di Lucina. Buonissimi, come già detto e ridetto.

Ho pensato a questa ricetta di baccalà passeggiando per il mercato di Barcellona, la Bouqueria, insieme a Lucina: l’ho visto su un bancone e mi sono ricordata che un nostro caro mi aveva detto che era una cosa che nella sua famiglia si è sempre fatta. Così ho pensato di rifarlo per lui e accompagnarlo con l’aiolì perché lui ama molto l’aglio ed è un abbinamento classico.

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Metti una cantante a cena… La šarlotka di Yulia

Se hai in casa una magnifica cantante non puoi farla cantare, povera, sarebbe come sfruttarla una volta di più. Ma la puoi far cucinare… Ecco quindi una superclassicissima torta di mele che in Russia si fa in tutte le famiglie ed è un po’ diversa da quello che intendiamo noi con charlotte, ognuno ha la sua ricetta naturalmente, questa è quella di Yulia Ziganshina, che chiacchierando chiacchierando l’ha fatta in pochissimo tempo e con le scarne provviste che avevo in casa. Perché, come racconta Yulia, la šarlotka si fa con quello che in casa più o meno c’è sempre: farina,uova, zucchero, sale, un po’ di lievito. E le mele, naturalmente. Se poi ci si è imborghesiti, si può mangiare con un po’ di gelato.

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