Hands up who has ever had a Seville orange? Well, I had never bought or seen one before but I decided to get myself some as I had decided to try my hand at making home made marmalade ( as you know I’m very much into jam/chutney making now). I had tasted Candi’s excellent one in the past but never tried making it myself beforehand, despite the fact I LOVE it. So I dutifully ordered a bag of organic Seville oranges from the Riverford people, who supply my weekly organic veggies. In fact it was described as a marmalade kit, as it was complete with recipe. So what could be more convenient than that? Well, when they arrived I must confess I was a bit disappointed….ok, a LOT disappointed. They didn’t look a patch on the beautiful waxed, shiny ones you can buy in my local supermarket. They were smallish and deformed. Definitely ugly looking. Oh well, I assumed they would taste delicious all the same. Sometimes you can’t judge the book by its cover, right? So on Saturday I decided that the day had come to have a go and gathered all the necessary ingredients. But when I started cutting the oranges in half in order to squeeze them…LO AND BEHOLD….they were full of pips! AND they tasted incredibly bitter. So: ugly AND foul tasting. Had I been robbed? Continue reading ‘Seville orange marmalade’
Archive for the 'Ricette in Italiano' Category
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Orba da sempre da lontano, ci ho sempre visto benissimo da vicino. Ora sarà l’età (presbite o rimbambita, chissà) ma a causa di una (s)vista stavo combinando un bel disastro. Il famigerato giorno dei 3 compleanni in famiglia stavo preparando la terza torta che torta non era ma una cascata di bignè. La pasta choux per i bignè è una cosa semplice e che dà molta soddisfazione e così mi sono messa a farla a cuor leggero. Solo che leggendo male la ricetta bisunta che uso da anni sono partita facendo bollire il doppio dell’acqua necessaria e, naturalmente NON me ne sono accorta prima di buttare la farina e fare l’impasto (a breve posterò la vera ricetta). E così mi sono trovata con una massa appiccicosa e informe invece che la mia elastica pasta choux. Tra l’irritato e lo sconfortato mi sono messa a fare un altro impasto nell’ansia di non arrivare a totalizzare il numero di torte promesse. Non so perché non ho buttato il misfatto, mi piangeva il cuore… E così, un po’ per tirchieria, un po’ perché non volevo darla vinta alla pattumiera ecco come l’ho rimediato.
NB. La parola “serendipità” mi si associa inevitabilmente con la culinaria, che spesso è metafora della vita. La mia prima esperienza serendipica è stata con una panna montata troppo sbattuta (ero un po’ nervosetta) e trasformatasi in un saporito, pannoso panetto di burro. Continue reading ‘I misfatti si possono rimediare… Un piccolo caso di serendipità’
Dear Candi, here I am with another healthy recipe, in answer to your “naughty” mousse. I’m DETERMINED you try cooking with beetroot. I thought I didn’t like them myself until I cooked my first one, remember? It was love at first sight…ok taste. You MUST have a go and force your family to reconsider their hate for this glorious vegetable. The colour alone- a lovely shade of shocking purply/pink- is worth cooking with, don’t you think? AND, apart from anyhting else, it has incredible properties (it cleanses your kidneys, bla bla bla). Anyway, this particular recipe is absolutely gorgeous and bound to convert a few philistines. It’s easy to make, it tastes divine and it’s ideal as a starter with crudités (see picture). Or I guess as an accompaniment to cheeses or cold meats. You must try it when your next hoard of famished people descends on you! Once again I found the recipe, which I slightly adapted, in my River Cottage Every day book already mentioned (…. more than once in fact. I’m fast becoming a fan of Hugh Fearnley-Whittingstall. I must bring you a copy of this particular book when I come to Italy in March). Wouldn’t you agree that the colour alone is amazing????? By the way, I doubled the doses stated in the recipe as I had quite a few hungry people coming for dinner and didn’t want to run out…. Continue reading ‘Beetroot and pecan nuts hummus’
Niente misfatti come avevo promesso, scusate! oggi voglio postare un dolcetto vero. Lo so, Lucina, la vita non è solo dolci e fai bene a sbilanciare un po’ il nostro blog verso il cibo salutare, però oggi qui nel milanese è sabato grasso. Uno scampolo di carnevale mentre tutti i vicini sono già in Quaresima… eh eh… 
Allora eccolo il mio dolcetto di mia elaborazione, passando per i vari procedimenti per le mousse e le bavaresi. Qualche
passaggio, ma assolutamente non difficile.
I am blogging this über healthy recipe to counter balance the very indulgent ones we have been sharing recently. We seem to favour cakes and all manner of sweet, and may I add unhealthy, delights on our blog but not as many main courses (meat/fish, etc). I wonder why that is.
Anyway this particular dish can’t be accused of being “bad” for you or fattening so here I am promoting it to our little group of foodie friends. An interesting thing to report here is that I had NO idea what the Italian word for sea bream was when I embarked on the idea of cooking it. I had had sea bream in restaurants before, of course, but had no idea what the Italian word for it was. In truth something linguistically very peculiar has been taking place with fish ever since I moved to this country many many years ago. Namely, I know the English- Italian translation of many bog standard fish (like salmon, trout, sole, cod, etc.) but navigate a little further afield (in the world of the sea bream, sea bass, red snapper and such like) and I’m totally and utterly lost. Clueless in fact! Continue reading ‘Baked sea bream with fennel and onion’
Ho voluto vedere se si può usare la farina di farro per fare le torte, non solo un pochino, ma proprio tutta di farro. E così ho usato una ricetta che mi ispirava e l’ho coniugata al farro. Grazie quindi a Rossella di Vaniglia che ha postato questa torta della sua mamma. Ecco qua la mia versione farrOginosa. Funziona.
PS. Oggi a casa nostra è il giorno dei compleanni: marito/figlio/sorella in un colpo solo. Questo, infatti, è un post programmato. Io sono in cucina per le torte!
Domani è il 3 febbraio, San Biagio, medico e vescovo, protettore della gola. Da noi nel milanese è tradizione mangiare il panettone avanzato da Natale. E se non lo hai avanzato tu, sta sicuro che i negozi sono ben felici di sbarazzarsi dei loro avanzi e si precipiteranno a vendere i panettoni a compra due/paghi uno. Noi a casa l’abbiamo avanzato e ora la famiglia mi ha ordinato la cremina che faccio sempre per Natale e Santo Stefano. E’ semplice e di solito è molto gettonata.
Avete mai sofferto di sindrome da pasta fillo? Una specie di panico dovuto a esperienze traumatiche da pasta che rompe, appiccica, raggruma in gomitoli informi, altro che filo/fillo/phyllo (greco: foglia)… Questa meravigliosa pasta sfoglia si presenta a fogli sottili e lisci come la seta che però sono delicati e vanno sempre tenuti sotto un asciugamano umido mentre si lavora, altrimenti si seccano. Io qualche misfatto con la pasta fillo l’ho combinato, scongelandola male, appiccicandola ecc…
Come aveva detto Lucina? Si finisce per combinare a stodgy mess. Ecco, proprio, quella cosa lì. Espressione da imparare… stodgy=heavy, hard to digest, dull, boring…
Ma è meravigliosa e meravigliosi sono i piatti che rende possibili. Eccone uno. Continue reading ‘Dolcetti di pasta fillo al pistacchio’
Lo so, è imperdonabile, dopo tanta assenza presentarsi con una ricetta con gli stessi ingredienti dell’ultima postata. A mia metafisica giustificazione introdurrò il tema del tempo come flusso continuo difficilmente sezionabile e della necessità di un ponte tra vecchio e nuovo anno… Oppure una più prosaica scusa per la mancanza non di ricette pensate e realizzate ma di foto a causa di una nuova macchina fotografica e di un maledetto cavetto finito chissà dove (forse buttato?) così da impedire l’estrazione delle foto dalla suddetta macchina. Ora però il tempo stringe, devo postare prima che Lucina torni a casa e mi sgridi! Alimenterò la vostra pazienza con questa sfocatissima foto da telefonino di questi brownies molto buoni e veloci, solo un po’ calorici :(, ma tant’è… poi rifatevi con il pesce postato da Lucina. Continue reading ‘Variazione sul tema ciocco-noci. Brownies alle noci’
A parte l’involontaria rima, vera iattatura per chi di scrivere abbia la ventura, queste piccole briochine sono venute fuori quasi per caso per usare la farina di noci e parecchi albumi che mi erano avanzati dopo aver fatto la crème brulé. Buoni per la colazione, si possono fare il giorno prima, hanno poco burro, insomma, sono comodi. Con le dosi che propongo ne vengono 6-8 dipende dai contenitori. Io ho usato degli stampini di silicone, ma vanno bene i normali vassoi per muffin. Continue reading ‘Dolcetti veloci ciocconoci’




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