I misfatti si possono rimediare… Un piccolo caso di serendipità

Orba da sempre da lontano, ci ho sempre visto benissimo da vicino. Ora sarà l’età (presbite o rimbambita, chissà) ma a causa di una (s)vista stavo combinando un bel disastro. Il famigerato giorno dei 3 compleanni in famiglia stavo preparando la terza torta che torta non era ma una cascata di bignè. La pasta choux per i bignè è una cosa semplice e che dà molta soddisfazione e così mi sono messa a farla a cuor leggero. Solo che leggendo male la ricetta bisunta che uso da anni sono partita facendo bollire il doppio dell’acqua necessaria e, naturalmente NON me ne sono accorta prima di buttare la farina e fare l’impasto (a breve posterò la vera ricetta). E così mi sono trovata con una massa appiccicosa e informe invece che la mia elastica pasta choux. Tra l’irritato e lo sconfortato mi sono messa a fare un altro impasto nell’ansia di non arrivare a totalizzare il numero di torte promesse. Non so perché non ho buttato il misfatto, mi piangeva il cuore… E così, un po’ per tirchieria, un po’ perché non volevo darla vinta alla pattumiera ecco come l’ho rimediato.

NB. La parola “serendipità” mi si associa inevitabilmente con la culinaria, che spesso è metafora della vita. La mia prima esperienza serendipica è stata con una panna montata troppo sbattuta (ero un po’ nervosetta) e trasformatasi in un saporito, pannoso panetto di burro.

Gnocchetti-recupero di contorno

Ingredienti

farina 175 gr. + qualche cucchiaiata

acqua 1/2 l.

uovo 1

burro 50 gr.

sale

noce moscata

Metto a bollire l’acqua con un pizzico di sale e il burro. Quando bolle tolgo dal fuoco e butto in un colpo la farina mescolando bene con una frusta. Si formerà una pasta molliccia. Mescolo bene e ripongo sul fuoco per un minuto per tostarla, sempre rimestando. Aggiungo qualche cucchiaiata di farina per “rimediare” il molliccio e rendere la pasta lavorabile.

Su un piano ricoperto di carta formo dei vermetti (vedi foto, le mani sono di Luigi!!) che taglio a tocchetti. Cuocio in acqua bollente e tiro su man mano che vengono a galla, come con i gnocchi normali.

Eccoli qui, serviti con uno spezzatino alla birra stile belga da cavoletto

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5 Responses to “I misfatti si possono rimediare… Un piccolo caso di serendipità”


  • Se la povertà ( di idee ) è la madre dei delitti, lo scarso ingegno ne è il padre. :-)

  • Quindi se ho capito bene i gnocchi che hai postato sono dei bignè mal riusciti? Grande Candì!!!!! Così si fa….d’altronde spesso dagli sbagli nascono cose davvero buone che magari non si sarebbero fatte. Esempio: la marmellata d’arance amare ( che oltretutto sarà la prossima cosa che bloggherò ) che a quanto pare è nata per puro errore. Leggenda vuole che nel 700, se non ricordo bene, la padrona di una locanda inglese che aveva acquistato un carico di arance di Siviglia credendo fossero normali arance da mangiare ( e, credetemi, non lo sono! come mi sono ben accorta io!) invece di buttarle pensò di aggiungerci dello zucchero e trasformarle in marmellata. Da lì nacque la mitica marmalade inglese che è una delle mie favorite.:-) Le cose che s’imparano sbagliando,eh?

  • Idem per il panettone milanese.

  • ah sì? hanno sbagliato anche lì? racconta…

  • Si racconta che, durante un banchetto natalizio alla corte di Ludovico il Moro, alla fine del Quattrocento, i partecipanti fossero stati allettati dalla promessa di un segretissimo e squisito dolce confezionato dal capocuoco proprio per le occasioni speciali. Ma il dolce andò bruciato nel forno mentre il banchetto volgeva al termine. Nel panico collettivo, si fece avanti uno sguattero,Toni, che presentò al capocuoco, un dolcetto che aveva confezionato di nascosto con degli scarti: sembrava una forma di pane, con uvette e canditi. Sempre meglio che niente: il “pan del Toni” venne portato a tavola e, dopo un attimo di sconcerto, venne divorato con grande gusto e tanto se ne parlò , che divenne col passare degli anni, il nostro panettone.

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