Monthly Archive for giugno, 2013

Chocolate and beetroot brownies

chcocolate and beetroot brownies

WHAT? Someone is having a laugh, right? And that’s not just Tomik, the ceramic cat. How can you possibly combine beetroot with chocolate? Impossible! Well…you are wrong and I can guarantee that you would be amazed by the end result if you tried it. Inspired by Candida’s latest posting I have decided to blog this unusual brownie recipe by Hugh Fernley Whittingstall (who else?) which I have successfully baked several times before. Brownies are very easy to make and are rather versatile as they can be eaten warm as a pudding accompanied by lashings of good quality vanilla ice cream or cold with a nice cup of tea/coffee. A warning: they are not for people on a diet, I am afraid, as they contain a high amount of butter but hey! Now and again one must overindulge a little, don’t you think? You can always go for a long walk with dog or a punishing bike ride afterwards to atone.  Continue reading ‘Chocolate and beetroot brownies’

L’aringa in pelliccia. Seljodka pod  šuboj

Cosa si porta dalla Russia un’italiana golosa? Caviale, vodka, storione e šampanskoe? No di certo, anche se qualche scatolina di caviale rosso ci scappa (quello nero mai, non bisogna mangiarlo, a parte il prezzo, bisogna lasciarli nascere questi storioni). Io mi porto dolcetti (cioccolatini “Ottobre rosso”, pomadka e zefir vari), ma soprattutto fegato di merluzzo (per l’orrore dei più) e aringa. Sì: aringa, la regina delle chiacchierate in cucina, la compagna dei bliny poveri, quando il caviale è finito, il viatico verso un altro sorsetto di vodka, l’amabile che va d’accordo con tutto, patate, smetana, cetriolini, mazzi di aneto e altre erbette verdi, cipolline dolci e meno dolci.

L’aringa che si trasforma in una dama di gran classe e per le feste, a Capodanno in particolare, si riveste di pelliccia.

Lo so che le aringhe non hanno bisogno di pellicce con questo caldo. Ma si tratta del mio piatto russo preferito, la mangerei tutti i giorni e con l’aringa che mi ha comprato Ženja (“ehi, Candi, non vorrai comprare l’aringa già sfilettata e disliscata, ma lo sai che lo fanno con l’acido?”) e che mi sono portata sottovuoto in valigia da Mosca non potevo non provarci. Mi perdonino tutte le massaie russe e tutti i culturi di filologie gastronomiche varie. Ho tentato di essere precisa, ma mi sono anche concessa licenze quasi imperdonabili. Per esempio, ho usato la barbabietola già cotta al forno. Qui da noi non si trova facilmente cruda. E comunque per la prima volta me la sono fatta a casa. E gli altri non sono nemmeno scappati. L’hanno mangiata (a parte l’allergico di casa). Ed è perfino piaciuta.   

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Detoxing water

cool detoxing water

As Candida has blogged a drink I am following suit and sharing with you this simple and easy detoxing water recipe that my friend Carmelita told me about. It is ideal to drink on a hot, summer day, nicely chilled. I now permanently keep a carafe in the fridge ready for when I need to quench my thirst. All you do is basically put a couple of slices of an unwaxed lemon,  cucumber and fresh ginger in a jug of water then add a few fresh mint leaves. Leave to infuse for at least 8 hours in the fridge and enjoy. Couldn’t be simpler! I keep replenishing the water for approx. three days after which I discard all the ingredients and start afresh. Try it! It’s really refreshing!

Gingerino

L’estate non arriva ma posto lo stesso una bibita fresca.

Ho preso questa ricetta dal sito di M’ama Food, un catering solidale della cooperativa Farsi prossimo dove s’intrecciano la fantasia, l’esperienza e l’abilità culinaria di donne dei più disparati paesi. Hanno un menu davvero variegato e interessante e la cucina diventa un luogo d’incontro e la possibilità di lavorare per persone in difficoltà. Io ho modificato un po’ la ricetta e adattato questa bevanda ai nostri usi, rendendola più morbida. La versione originale è tipica del Senegal ma è diffusa in molti paesi anche perché le virtù vitaminiche e antiossidanti dello zenzero sono apprezzate da molti popoli.

Dopo averla fatta (e bevuta) mi sono solo pentita di averne prodotto solo un litro. La prossima volta raddoppierò le dosi.

Ingredienti

2 hg di radici di zenzero fresche da sbucciare

100 g di zucchero mascobado (o comunque di canna)

2 cucchiaini d’acqua di fiori d’arancio

1 limone

 Lavare le radici di zenzero e spellarle. Lasciar macerare in frigo  in 1 l d’acqua fredda per due giorni. Filtrare e mettere sul fuoco con lo zucchero. Spegnere quando lo zucchero si è completamente sciolto, aggiungere il limone e l’acqua di fior d’arancio.   Mettere in frigorifero, servire freddissimo.