Tzatziki

Si scriverà poi così? Se si va su Wikipedia c’è da perdere la testa nelle giravolte che fa questo nome a seconda del fazzoletto di terra in cui mangiano questo piatto: un po’ dappertutto nei Balcani, divisi da confini arcigni ma uniti da tante cose in comune, tra queste il cibo.

In questo periodo mi ci sono affezionata e  anche se non fa tanto caldo mi vien sempre voglia di farlo. Oggi me lo sono perfino portata in treno accompagnato da 4 felafel e un pezzo di pane (chissà i susseguiosi vicini della Freccia – in ritardo – cosa avranno pensato).

Ingredienti

yogurt greco 200 gr

1 cetriolo

1 cucchiaio di aceto bianco (io di mele)

1 cucchiaio abbondante di olio extravergine bello saporito

1 manciata di aneto (io surgelato)

aglio quanto piace (io un quarto di spicchio) ben pestato col pestello

sale

In una ciotola unisco tutti gli ingredienti tranne il cetriolo e il sale. Metto da parte. Sbuccio il cetriolo (non è indispensabile, dipende dal vostro gusto e dal tipo di cetriolo, la buccia non deve essere sgarbata). Lo grattugio (io uso i dischi del mixer che creano in un secondo una sottile julliene), salo e metto a scolare in un colino con un peso sopra (il pestabistecche per esempio).

Dopo un’ora, quando il cetriolo si è liberato dell’acqua di vegetazione, lo unisco al composto di yogurt, assaggio, aggiusto di sale e lascio insaporire per qualche ora se possibile. E’ buono anche il giorno dopo.

Servito su una pitta o anche sul pane naan di Lucina sarebbe il massimo.

 

Related posts:

5 Responses to “Tzatziki”


Leave a Reply